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TARI: indicazioni MEF sui fabbisogni standard e costi di gestione servizio

 

Il MEF ha pubblicato in data 9 maggio le “Linee guida interpretative” TARI per l’applicazione del comma 653 dell'art. 1 della Legge n. 147 del 2013 e relativo utilizzo in base alla Delibera ARERA 3 agosto 2021, n. 363 e successive integrazioni e modificazioni, al fine di supportare gli enti locali che necessitano di deliberare i piani finanziari e le tariffe della Tari per l'anno 2023. 

TARI: nuove linee guida MEF

Le linee guida orientano i Comuni che, per determinare i costi per il servizio di smaltimento dei rifiuti, devono tener conto anche delle risultanze dei fabbisogni standard secondo quanto previsto dalla legge di stabilità 2014 (articolo 1, comma 653, legge 147/2013). 

Si forniscono le indicazioni per il calcolo del fabbisogno standard di ciascun comune (o gruppo di comuni) in linea con le componenti del costo standard per tonnellata approvate dalla Commissione tecnica per i fabbisogni standard (Ctfs) in data 18 novembre 2019 e con l’aggiornamento dei dati relativi ai fabbisogni standard elaborato nel corso del 2022 e approvato dalla Ctfs in data 27 febbraio 2023.
Si conferma inoltre la prassi interpretativa delle precedenti linee guida, secondo cui i fabbisogni standard rappresentano un paradigma obbligatorio di confronto che consente all’ente locale di valutare l’andamento della gestione del servizio. 

Il fabbisogno standard finale di ogni Comune è il risultato del costo standard di riferimento per la gestione di una tonnellata di rifiuti e delle tonnellate di rifiuti urbani gestite dal servizio.
 Il parametro di base è la stima del costo medio nazionale di riferimento per la gestione di una tonnellata di rifiuti, stima che nel modello è rappresentata dal valore dell’ “intercetta” della retta di regressione del costo per tonnellata di rifiuti: tale valore è pari a 130,45 euro.
Oltre alle linee guida, si pubblicano anche 4 Allegati.

Attenzione al fatto che  l’Allegato 3 che riporta, tra le altre, tutte le variabili utilizzate per la determinazione dei costi e dei fabbisogni standard approvati dalla Ctfs il 27 febbraio 2023.

TARI: che cos'è e chi la paga

Il presupposto della TARI è il possesso o la detenzione a qualsiasi titolo di locali o di aree scoperte operative suscettibili di produrre rifiuti urbani (art. 1, comma 641, primo periodo, della legge n. 147 del 2013).

Le tariffe della TARI sono determinate con deliberazione del Consiglio comunale sulla base dei costi individuati e classificati nel piano finanziario, che viene predisposto dal gestore del servizio e approvato dallo stesso Consiglio comunale, in modo che sia assicurata la copertura integrale dei costi medesimi.

La TARI è dovuta da chiunque possieda o detenga il locale o l’area e, quindi, dal soggetto utilizzatore dell’immobile (art. 1, comma 642, della legge n. 147 del 2013).

In caso di detenzione breve dell’immobile, di durata non superiore a sei mesi, invece, la tassa non è dovuta dall’utilizzatore ma resta esclusivamente in capo al possessore (proprietario o titolare di usufrutto, uso, abitazione o superficie). In caso di pluralità di utilizzatori, essi sono tenuti in solido all'adempimento dell'unica obbligazione tributaria.

Allegati: